venerdì 24 giugno 2022

Il saper abitare secondo “Le Corbusier”

Sappiamo davvero “abitare”? Ci siamo mai chiesti cosa significa? E siamo in grado di abitare bene nelle nostre case?

di Diego Nosella
Il saper abitare secondo “Le Corbusier”

Abitare significa assumere abitudini che danno forma alla nostra identità personale.

Fin dai miei primi studi universitari mi sono lasciato affascinare da uno dei più grandi architetti della storia. Si tratta di Charles-Edouard Jeanneret Gris, meglio conosciuto come Le Corbusier”. Considerato tra i fondatori dell’architettura contemporanea, è, ancor oggi, fonte d’ispirazione per ingegneri, architetti e arredatori. Le Corbusier ha lasciato come eredità una serie di opere architettoniche, ma anche numerosi scritti che approfondiscono il tema dell’abitare. Proprio dalle sue parole possiamo scoprire l’importanza assunta dall’abitazione, vista come strumento di espressione dell’umanità.

Cosa significa “abitare”

Per entrare meglio nel significato di “abitare” sono andato alla ricerca dell’etimologia della parola. Abitare deriva dal latino habito, che a sua volta nasce da habeo (avere). Il verbo abitare in termine tecnico si dice “frequentativo”. In pratica il significato di avere viene reso più intenso con un’azione duratura, ossia prende il significato di avere per più tempo, dimorare. È chiaro, quindi, come nella parola abitare ci sia l’idea dell’abitudine, della consuetudine, dello stare in un posto per un certo tempo. 

Abitare significa quindi assumere abitudini che sono legate al luogo e all’ambiente dove si trova la nostra casa. Le abitudini danno forma alla nostra identità personale, a quello che siamo e alla relazione che instauriamo con l’esterno. Ovviamente se abitiamo in campagna avremo uno stile di vita diverso da chi invece abita in città. Come anche se abitassimo al mare avremmo abitudini diverse rispetto a coloro che abitano in montagna.

Saper abitare

Ma ci siamo mai chiesti se sappiamo davvero abitare? “Le Corbusier”, una delle figure più rivoluzionarie dell’architettura del ‘900 si è posto la questione. “Saper abitare è il grande problema, e alla gente nessuno lo insegna” è una delle sue citazioni più famose. E ancora l’alloggio è lo specchio della coscienza di un popolo.” Per Le Corbusier il saper abitare e il farlo bene sono elementi fondamentali per una società che punta al benessere sociale ed economico. Oggi, a maggior ragione, visto il periodo particolare che stiamo vivendo, trovo che sia ancora più importante osservare con attenzione il nostro abitare. La casa si è riappropriata del suo significato originario ed è alla ricerca di un nuovo equilibrio (La casa è diventata multifunzionale, se vuoi approfondire l’argomento entra nel nostro articolo La casa di oggi e di domani o Qual è la casa ideale oggi). Saper abitare è quindi fondamentale per poter vivere in sintonia con noi stessi e con l’ambiente che ci circonda.

Spazio, luce, ordine

Le Corbusier non si limita a porre l’attenzione sull’abitare, ma detta anche i principi base da seguire per un abitare sereno. Gli elementi essenziali vengono riassunti in 3 punti:

  1. spazio
  2. luce
  3. ordine. 

Queste “sono cose di cui gli uomini hanno bisogno, come hanno bisogno di pane o di un posto per dormire” sostiene l’architetto.

Spazio, luce ed ordine si fondono assieme per dare vita alla casa. E, secondo Le Corbusier, è compito dell’architetto riuscire ad equilibrare al meglio questi elementi. Lo spazio è composto da forme che danno vita, assieme alla luce, all’opera architettonica.

“L’architettura è il gioco sapiente, corretto e magnifico dei volumi raggruppati sotto la luce.” E ancora “Lo scopo dell’architettura è commuovere. L’emozione architettonica si verifica quando l’opera risuona dentro di noi in armonia con un universo alle cui leggi tributiamo obbedienza, fede e rispetto.“

Così Le Corbusier affianca l’aspetto dell’abitare individuale con quello collettivo o “universale”. Queste due sfere dell’abitare: ‘individuale’ e ‘collettivo’, diventano un binomio indissolubile come scrisse l’architetto.

E questo probabilmente è uno degli aspetti che oggi desideriamo di più nelle nostre case. Avere sotto lo stesso tetto da un lato lo spazio da gestire per uso individuale e dall’altro quello destinato allo stare insieme. Sta al design il compito di rendere ogni luogo della casa adatto per ciascuno scopo. Assieme al design, gli spazi di un’abitazione devono trovare soluzioni  integrate con la natura e con il verde che la circonda. Tutto, infine, prende vita tramite la luce naturale, cadenzata dai suoi ritmi naturali.

Conclusioni

In conclusione parole scritte quasi 100 anni fa risuonano oggi fresche e nitide come un richiamo alle radici. Le Corbusier aveva già intuito che agli uomini non è stato insegnato come abitare, ma in realtà l’abitare determina chi siamo. Dobbiamo essere compatiti perché abitiamo in dimore indegne, che ci rovinano il fisico e il morale” sosteneva. Abitare significa acquisire abitudini che forgiano le nostre personalità, sulle quali si costruisce la società. Le Corbusier ancora ci ricorda che una casa deve essere il risultato perfetto tra spazio, luce e ordine. E ogni abitazione ha bisogno di contenere assieme spazi per uso più individuale ed altri per uso collettivo. 

Alla luce di tutto questo, oggi nella veste di acquisitore di un’Agenzia Immobiliare, mi rendo conto che l’abitare è fondamentale per ogni persona. E vedo spesso quanto le abitazioni abbiano necessità di essere rinfrescate o riorganizzate. Ma oggi ci vengono offerte opportunità significative. Ad esempio grazie agli incentivi fiscali abbiamo l’occasione di riqualificare le nostre abitazioni rendendole più sostenibili per l’ambiente. (Se vuoi approfondire il tema Superbonus 110% clicca qui per entrare negli articoli dedicati). Il ruolo del consulente immobiliare penso sia proprio quello di affiancare chi desidera cambiare casa con l’obiettivo di far esprimere al meglio quella che è la personale esigenza di abitare.  

Se stai ristrutturando casa, entra anche nell’articolo 3 consigli utili per ristrutturare casa

Testo realizzato in collaborazione con Anna Bonvicini