venerdì 15 novembre 2024

"Biologia della gentilezza"

La scienza è giunta alla conclusione che il nostro stile di vita conta di più della genetica nel determinare il nostro stato di salute complessivo.

di Chiara Gobbato

Una nuova frontiera per la nostra salute e il nostro benessere.

In occasione della giornata mondiale della gentilezza appena trascorsa (13 novembre), e della settimana dedicata alla gentilezza che deve ancora concludersi, riproponiamo questo nostro articolo.

Sono sempre stata e sono tutt’ora una sostenitrice della “gentilezza” come atteggiamento nella vita personale e professionale. Una gestione gentile nel rapporto con i clienti ritengo sia la chiave del successo in molte trattative, comprese quelle più delicate. Allo stesso modo un comportamento gentile con le persone vicine, amici, colleghi o familiari è l’elemento che crea equilibrio nei legami interpersonali.

Per questo sono subito stata attratta da questo libro, ma ad incuriosirmi è stato in particolar modo il titolo. Mi sono infatti immediatamente chiesta che significato potesse avere la parola “gentilezza” accostata alla parola “biologia”

Ho sempre pensato alla gentilezza come un atteggiamento che fa parte di alcune persone maggiormente propense a questo tipo di attitudine. Ma non avrei mai immaginato che la gentilezza potesse avere una qualche corrispondenza biologica. Il libro spiega in modo dettagliato quanto invece la gentilezza sia legata strettamente alla biologia. Scopriamo insieme come.

Gli autori

Biologia della gentilezza” è un testo composto a quattro mani.

Da un lato abbiamo Immaculata De Vivo, scienziata di origini italiane. All’età di 6 anni si trasferisce con la famiglia a New York. Oggi è docente di Medicina presso la Harvard Medical School, ed è una tra le massime esperte mondiali nell’ambito dell’epidemiologia e della genetica del cancro.

Dall’altro troviamo Daniel Lumera, sociologo e scrittore di Alghero. Oggi considerato il riferimento internazionale nell’area delle scienze del benessere, della qualità della vita e nella pratica della meditazione. In particolare ha avuto modo di studiare e approfondire varie tematiche con Anthony Elenjimittam, diretto discepolo di Gandhi.

Sopravvive meglio il più gentile

Quando parliamo di sopravvivenza, la mente ci riporta subito all’immagine del leone, re indiscusso della foresta, e alla teoria che a sopravvivere sia necessariamente il più forte. Ma se poi ci fermiamo a riflettere ci potremmo ricordare la teoria di Darwin, secondo la quale non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.” Oggi la biologia dei valori sta dimostrando, con dati e risultati alla mano, che è l’essere umano più gentile ed empatico quello più adatto al cambiamento e alla sopravvivenza nel nostro pianeta. Ne deriva che la gentilezza è la strategia evolutiva migliore per vivere a lungo, in salute e felicemente. 

Il libro nomina diversi studi scientifici che sono giunti a tale tesi. Nel corso degli ultimi anni si sono analizzati e indagati gli effetti della gentilezza sulla nostra vita, sulla nostra salute e sulla nostra capacità di evolvere. Nel libro vengono citati studi svolti in Università come quella di Oxford nel Regno Unito o Stanford in California. O ancora vengono nominati ricercatori, Premi Nobel per la Medicina e studiosi che hanno preso in esame questa teoria rivoluzionaria della “biologia della gentilezza”.

Cosa si intende per “gentilezza”

Cosa significa nello specifico “essere gentili”? Il suo significato va ben oltre a quello di una forma di buona educazione. Qui parliamo piuttosto di una forma “mentis”, di una sorta di principio sociale. Appartenere a questo mondo significa riuscire a viverlo nel modo migliore. Quindi la gentilezza di cui si parla in questo libro non è un semplice gesto dolce verso qualcuno in particolare. Ma è proprio una scelta di attitudine verso se stessi innanzitutto, e poi verso gli altri, siano essi cose, animali o persone. 

“La gentilezza è dunque un atto positivo in sé, che ci fa bene indipendentemente dall’identità delle persone a cui lo dedichiamo”. La biologia della gentilezza è un vero e proprio percorso di crescita che arriva fino alla comprensione del potere che può avere la mente sui nostri geni. L’abitudine ad un atteggiamento gentile può scaturire in noi una tale energia positiva da condizionare i processi anti-infiammatori e anti-invecchiamento. Questo viaggio nella biologia della gentilezza passa attraverso la meditazione, il corretto stile alimentare, il contatto con la natura, la musica e l’importanza di costruire relazioni felici con gli altri.

Ce lo confermano i telomeri

Un intero capitolo del libro è dedicato ai telomeri. Che cosa sono? Sono strutture di DNA poste all’estremità dei cromosomi. Tra i vari biomarcatori conosciuti dalla scienza, i telomeri sono risultati utilissimi negli studi più recenti, soprattutto per conoscere meglio il nostro stato di salute e capire come funziona il processo di invecchiamento. L’osservazione di come si modificano i telomeri in seguito alla variazione di fattori esterni ha messo in luce gli elementi che causano la comparsa di malattie e l’invecchiamento precoce. 

Dallo studio dei telomeri sono emersi due aspetti fondamentali. Il primo è che fattori esterni negativi (ad esempio lo stress) attivano un danno cellulare sui telomeri irreversibile. Il secondo aspetto è che ognuno di noi ha la possibilità, però, di adottare strategie protettive che attenuano questo processo. In pratica non possiamo eliminare lo stress dalla nostra vita, e nemmeno evitare il processo di invecchiamento del nostro corpo, ma possiamo cambiare il modo con cui reagiamo alle situazioni di ogni giorno così da ridurre il rischio di insorgenza di malattie e rallentare i processi naturali di invecchiamento.

Esercizi di gentilezza

Tutte le volte che inizio a leggere un libro mi aspetto di trovare tra le pagine spunti o idee che possano essermi utili in campo professionale o personale. “Biologia della gentilezza” si è rivelato una ricca fonte di elementi necessari per arricchire e migliorare la vita. E’ diviso in due sezioni. La prima si concentra su 5 valori (tra cui la gentilezza) che in base alle più recenti scoperte scientifiche sono stati definiti fattori cardine per la sopravvivenza e il benessere. La seconda parte del libro vede spiegati 6 strumenti utili a sviluppare i 5 valori, a vivere sani, a lungo e felici. Nella parte conclusiva, infine vengono spiegati nel dettaglio alcuni esercizi pratici, sempre sostenuti da solide basi scientifiche. La gentilezza può essere quindi acquisita e allenata nel tempo così da diventare parte integrante della nostra vita. Più saremo in grado di adottare scelte gentili per noi e per gli altri, maggiore sarà la consapevolezza che siamo noi autori della qualità della nostra vita e del nostro benessere

https://biologiadellagentilezza.it/