venerdì 22 luglio 2022

La musica in casa: dai vinili allo streaming

Dal 1950 ad oggi com’è cambiato il modo di ascoltare la musica nelle nostre case?

di Mattia Moro
La musica in casa: dai vinili allo streaming

“Che cos’è uno smartphone senza la musica?” presidente della Sony Music (nel 2013).

La musica è ormai da tempo una mia passione. Mi piace sia ascoltarla che suonarla. Da ragazzino ho iniziato a suonare la chitarra e da allora la musica accompagna ogni momento che trascorro in casa e fuori casa.

Anche le più banali faccende domestiche per me vanno sempre accompagnate da un sottofondo musicale, che può essere da telefono, da smartTV o anche dal giradischi. Ma vediamo da vicino com’è cambiato il mondo della musica e come ascoltiamo la musica nelle nostre case.

  • Dai vinili allo streaming
  • Pro e contro di questa evoluzione
  • Conclusioni

Dai vinili allo streaming

Se ci pensiamo bene il mondo della musica negli ultimi quarant’anni ha visto il susseguirsi di una serie di cambiamenti sostanziali. Tutto inizia nel ‘48 con la nascita negli Stati Uniti del primo vinile. A seguire negli anni ‘60 viene brevettata la prima musicassetta. Poi nel 1982 la Sony commercializza il primo CD. Da qui ha inizio un’epoca d’oro per la musica sia per i dati di diffusione, ma soprattutto per i ricavi che hanno raggiunto in tutto il mondo livelli unici. Siamo circa nel 2000 quando arriva l’MP3 e quindi la condivisione di files musicali. Questo cambiamento ha dato inizio ufficialmente al declino della fase d’oro del CD; e in questa periodo assistiamo al passaggio della musica fisica a quella digitale. E infine ai giorni nostri abbiamo l’uscita dei servizi streaming che offrono all’industria musicale un nuovo slancio.

Il supporto con cui ascoltiamo musica nelle nostre case si è quindi evoluto passando dai vinili, alle cassette, ai cd fino ad arrivare alle nuove tecnologie come il lettore mp3 e i servizi in streaming. Proprio quest’ultima forma di fruizione della musica ha generato un cambiamento enorme. Basta considerare il fatto che oggi possiamo attingere musica da un numero infinito di brani disponibili in rete. Sembra quasi impossibile pensare che tutto sia partito da un vinile (33 giri) che conteneva al massimo 30 minuti per lato.

Pro e contro di questa evoluzione

Potremmo soffermarci per ore a discutere sui pro e i contro che ha portato questa rivoluzione nella diffusione della musica. Ma io non ho dubbi in merito e sono certo che i pro siano superiori ai contro, almeno dal punto di vista del consumatore. Il primo vantaggio è sicuramente la comodità. La nuova tecnologia ha generato una svolta non solo nel mondo del commercio musicale, ma anche in ambito sociale. La musica può venire scaricata, diffusa e acquistata facilmente direttamente dalla rete. Non è più necessario trovarsi davanti a un lettore, davanti allo stereo o a un pc per poter ascoltare la propria canzone preferita, ma lo si può fare in qualsiasi luogo anche se ci troviamo in movimento. Di conseguenza la musica liquida (è chiamata così la musica fruibile senza alcun supporto come cd, vinile o nastro) ha portato anche altri vantaggi. Sicuramente questo tipo di evoluzione ha reso la musica più versatile, più economica e portabile. E’ sufficiente uno smartphone per accedere a intere librerie musicali. Oppure basta avere in tasca un lettore mp3 per avere con sè mille o più di tracce musicali.  

Se dobbiamo trovare anche qualche difetto a questa rivoluzione musicale, sicuramente dobbiamo parlare della qualità del suono. La musica liquida per poter essere così facilmente diffusa e fruibile deve necessariamente venire compressa. Di conseguenza la qualità del file audio originale viene elaborata e ridotta. Altro aspetto negativo sta nel fatto che l’avvento della musica digitale ha causato un crollo nell’industria discografica. Anche se oggi lo streaming sta riscattando la fase critica e da solo copre il 62% degli introiti totali del settore. 

Conclusioni

In conclusione non importa come decidiate di ascoltare musica, l’importante è che come me lo facciate sempre in ogni momento della giornata. In casa non può mai mancare un sottofondo musicale come anche in viaggio o durante lo sport. Io ascolto la musica principalmente tramite piattaforma streaming. Ma non vi nego che a casa alle volte mi piace far girare qualche vinile. Credo proprio che il grande vantaggio che ha la nostra generazione è quello di poter sfruttare a pieno la tecnologia da un lato, ma allo stesso tempo godere del fascino di un vinile d’altri tempi. Il suono “caldo” generato da un disco che gira non ha paragone. E non dimentichiamoci della intramontabile radio che io trovo piacevole ascoltare in vari momenti, sia parlata che musicale.

Insomma, la musica non ha limiti nemmeno nel metodo di ascolto che può essere uno se preferite, o anche più di uno come faccio io.

Testo realizzato in collaborazione con Anna Bonvicini