venerdì 9 dicembre 2022

Scegliere la Bioedilizia per vivere meglio

Una casa ecologica ha un effetto positivo sull’ambiente, sul nostro benessere fisico e mentale. Come l’architetto ci può aiutare in questo? Quali tecniche e quali materiali utilizzare?

di Anna Bonvicini
Scegliere la Bioedilizia per vivere meglio

"Un architetto ha la possibilità di influire positivamente o negativamente la tua vita" Mauro Peloso.

Ho sempre pensato alla bioedilizia principalmente come il modo di costruire edifici rispettando l’ambiente. In realtà una casa ecologica ed ecosostenibile è molto di più. L’impiego della bioedilizia porta benefici non solo al pianeta, ma anche alla nostra vita di ogni giorno. Scegliere di vivere in una casa ecologica significa generare un impatto positivo sul nostro benessere e sulla nostra salute. Senza dimenticare che un’abitazione ecosostenibile comporta un importante risparmio energetico e, di conseguenza, anche economico. Quale figura ci può guidare alla ricerca di questo benessere? Scopriamolo assieme nell’intervista fatta all’architetto Mauro Peloso.

Il ruolo dell’Architetto

Nella costruzione di una casa che ruolo ha l’architetto?

“L’architetto ha il compito di seguire il progetto della costruzione di una casa dall’inizio fino alla fine. Il suo ruolo però è di grande responsabilità. Mi spiego meglio: se io professionista scelgo di farti dormire in quella stanza, con quell’orientamento con quei materiali e colori ho la possibilità di influire positivamente (… o negativamente) sulla tua vita. Mediamente posso dire che la mia influenza può incidere su trent’anni della vita di ciascuno dei miei clienti. Il più delle volte, però, questo aspetto non viene colto da subito.” 

Tutti i professionisti dell’edilizia sono in grado di progettare una casa ecosostenibile? 

“No! Servono competenze ed esperienza che a volte non tutti i professionisti hanno. È necessaria una certa sensibilità sull’argomento e una preparazione approfondita. Pertanto sono le competenze e l’esperienza maturata in questo ambito che permettono di realizzare un buon lavoro.

Si sente parlare molto spesso di case in bioedilizia, ma il più delle volte si fa riferimento al significato più generale del termine. Io credo, invece che un architetto che lavora in bioedilizia debba avere come obiettivo non solo l’aspetto energetico ed ecosostenibile, ma anche quello legato al benessere delle persone che ci abitano. In altre parole, deve prevalere il desiderio di costruire ambienti salutari dove è possibile vivere con il massimo del confort e del benessere psico-fisico. Per iniziare, questo equilibrio lo si può raggiungere tramite lo studio dei “materiali”. Non solo, gli spazi che viviamo sono influenzati anche da “energie”. In questo caso rientrano ad esempio le tecniche del feng shui e qui non tutti i tecnici hanno la stessa preparazione.”

Il Feng Shui

Cos’è il Feng Shui

“Il Feng Shui è un’antica arte cinese che da secoli insegna ad organizzare lo spazio abitativo in modo armonico a beneficio della salute fisica e mentale. Esiste un legame essenziale tra l’uomo e le varie forze della natura, dove tutto si muove all’interno di un ciclo costante di mutamenti.

C’è il giorno che diventa notte, il bianco ed il nero. Tutto tende all’equilibrio. Lo YIN e lo YANG rappresentano l’equilibrio di questa inesorabile evoluzione.

In particolare il Feng Shui aiuta a raggiungere quell’armonia capace di garantire l’energia positiva necessaria al nostro benessere. È possibile intervenire non solo sul progetto, ma anche sulle forme, sui materiali e sulla scelta dei colori. Questa tecnica offre la possibilità di incidere profondamente su ogni dettaglio e permette così di creare ambienti su misura. Il concetto è quello di partire proprio dalle persone che andranno a vivere quegli spazi.”

Il materiale per eccellenza: il legno

Quale materiale meglio rappresenta questa ricerca del benessere?

“Il legno è il materiale che prediligo in assoluto. Le costruzioni in legno sono quelle che preferisco. Molti mi chiedono il perché e allora faccio sempre questa domanda. Se ti capitasse di dover trascorrere dei giorni in una piccola casa e avessi la possibilità di scegliere tra una costruita completamente in cemento armato, una costruita completamente in ferro e una costruita interamente in legno, quale sceglieresti? Il 99% delle volte la risposta è il legno, perché è naturale. Per non parlare poi della piacevole sensazione di comfort e benessere che trasmette una casa in legno.”

Ma una casa in legno quanto dura? E’ soggetta nel tempo a deterioramento causato dall’acqua e dagli agenti atmosferici? 

 Tutt’oggi il legno è oggetto di molti pregiudizi. Esiste la convinzione che le abitazioni in legno abbiano una durata minore rispetto a quelle realizzate con materiali tradizionali. In realtà il legno è un materiale eccezionale, e se usato con particolari accorgimenti, può durare per moltissimo tempo. Basti pensare che nel mondo esistono esempi di costruzioni centenarie in legno. In oriente si possono ammirare templi quasi millenari costruiti con il legno. La durata di una casa e anche la sua manutenzione dipendono dalla qualità del processo di progettazione e costruzione. Una casa costruita con il legno non è necessariamente una “baita”. Il legno è possibile anche non vederlo per niente oppure lasciarlo a vista. In quest’ultimo caso, la maggior parte delle volte è una sorta di legno di “sacrificio” che poi si può ossidare, deteriorare e quindi si prevede la sua naturale manutenzione o addirittura la sostituzione. Ma altre volte invece il legno rimane racchiuso verso l’esterno con un cappotto e verso l’interno con delle pareti che possono essere di cartongesso, terracruda, canapa ecc.

Dunque, in conclusione, l’idea che una casa in legno deve necessariamente avere più manutenzione rispetto ad una tradizionale non è vera, a patto che le cose siano fatte bene. Il mio consiglio, quindi, è sempre quello di farvi seguire da professionisti preparati. Il ruolo dell’architetto sembra in apparenza semplice, ma in realtà è complesso e come dicevamo di grande responsabilità.

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