venerdì 28 luglio 2023

Julio Velasco insegna

Cos’è un leader? Come esserlo nel modo più efficace? Il guru del volley ha raccontato il suo punto di vista

di Chiara Gobbato
Julio Velasco insegna

“Possiamo perdere ma mai mollare! Possiamo soffrire ma mai subire!”.

Giovedì 25 maggio 2023 io assieme al team femminile di Gabetti Portogruaro, San Vito al Tagliamento e Pordenone ci siamo regalate una giornata di formazione di alto livello, un momento di pausa per imparare, per riflettere e per venire ispirate dal guru che ha fatto grande il volley italiano, Julio Velasco.

E’ stata una giornata particolarmente intensa e ricca di spunti di riflessioni, che ho il piacere di condividere con voi.

Il leader

“Cos’è un leader? Leader significa guidare.” – così inizia l’intervento di Velasco –  “Il primo compito del leader è quello di semplificare i problemi e la vita degli altri. Questo è il primo insegnamento che dobbiamo mettere in atto. Solitamente pensiamo che per i problemi più complessi siano necessarie delle soluzioni altrettanto complesse. Non è sbagliato, ma sicuramente esiste un modo per presentare quelle soluzioni complesse in modo semplice.”

“Spesso, la cosa più difficile è proprio questa: essere in grado di semplificare. Per poterlo fare è essenziale conoscere in maniera approfondita la materia. Un leader deve sapere e questo è uno degli elementi fondamentali.” E per “sapere” Velasco non intende solo avere informazioni o nozioni in testa, ma riuscire a farle proprie, rielaborando e insegnando ad altri le nostre conoscenze. La competenza, quindi, è lo strumento in grado di semplificare, avere in mente concetti ben chiari da trasferire in maniera comprensibile ed applicabile.

Metodo e sistema 

L’intervento di Velasco è ricco di aneddoti ed esempi concreti legati alla sua esperienza come allenatore. “Per quanto riguarda la gestione delle persone” – sostiene – ci sono due aspetti importanti: metodo e sistema. Dobbiamo proporre un vero e proprio sistema di funzionamento che ogni membro del team o della squadra rispetti affinché tutto funzioni più facilmente.

Risulta fondamentale, quindi, per un lavoro di squadra, avere un SISTEMA composto da regole chiare e un METODO preciso. Il sistema adottato non è assoluto, non è sempre uguale per tutti, ma deve essere chiaro ed esplicito, non solo lasciato alla buona volontà delle persone.

La squadra

Il termine “squadra” per Velasco ha un significato profondo e unico. 

“Prima di gestire una squadra, o un ufficio o un’impresa, noi gestiamo persone che sono individui ciascuno con le proprie caratteristiche. Quella principale è che nessuno è uguale all’altro. Nessun individuo ha lo stesso sistema di un altro”. Così parla Velasco. 

In merito alle differenze, mette particolarmente in risalto le diversità tra maschi e femmine. Ad esempio, i primi sono maggiormente disposti a mettersi in gioco e a rischiare, le femmine temono molto di più l’errore, non amano sbagliare. 

“Nel momento in cui ci troviamo a gestire una squadra – di qualsiasi tipo essa sia – non possiamo dimenticarci di queste diversità, ma dobbiamo trovare dei punti in comune tra le persone per poter raggiungere l’obiettivo.

Perché l’obiettivo è importante? Perché è il centro intorno a cui ruota tutto”.

Una squadra per funzionare bene deve essere costituita, quindi, da persone diverse tra loro, con ruoli diversi, condivisi e ben chiari a tutti. Così come l’obiettivo deve essere semplice, comprensibile e chiaro ad ogni componente della squadra. 

“Quando pensiamo ad un metodo dobbiamo sempre tenere in considerazione i meno forti.   … Non pensiamo tanto ad andare tutti alla stessa velocità, ma piuttosto a fare in modo che tutti raggiungano l’obiettivo, seppur a velocità diverse.”

E’ molto importante che la squadra sia unita, che il clima sia positivo. Ma basta questo? Basta essere uniti? No, bisogna giocare bene, anzi, bisogna farlo meglio degli altri!!

Efficienza e crescita continua

“Nello sport non basta fare le cose bene ma, per vincere e arrivare primi, bisogna anche fare meglio degli altri”. 

Così una squadra, se vuole vincere, deve far in modo che ogni persona del gruppo sia efficiente. Efficiente non significa perfetta. Se si è convinti che solo essendo perfetti si può vincere, allora siamo destinati a perdere, perché la perfezione non esiste!

“Per vincere non bisogna essere perfetti, ma giocare bene e soprattutto meglio degli altri. Questa è la tattica”.

L’importante quindi è desiderare crescere e migliorare ogni giorno. E per ottenere un risultato positivo nell’immediato, e che generi l’idea che sia davvero possibile migliorare, dobbiamo dare un obiettivo chiaro e raggiungibile attraverso l’identificazione delle priorità.

Per portare la squadra all’eccellenza, i leader hanno bisogno anche di convincere gli altri. Guidare significa anche convincere, studiando le passioni e gli interessi delle persone. Quindi un leader deve essere capace, lui per primo, di imparare dagli altri. Fondamentale è continuare ad imparare:  dando l’esempio a tutti che solo imparando cose nuove ogni giorno si può davvero crescere e raggiungere i massimi livelli, sempre affiancati da un ingrediente magico: l’ottimismo.

È fondamentale credere che la propria squadra sia in grado di  giocare bene, anzi … meglio degli altri!”.

Potremmo andare avanti ore raccontando questa giornata di formazione ricca di stimoli ed emozioni. Alcuni concetti possono sembrare fin troppo semplici, ma in realtà poi metterli in pratico non è così scontato. Velasco ha sicuramente la capacità di raccontare la sua esperienza in modo semplice e diretto.

Mi auguro che questa breve condivisione possa generare a tutti riflessioni costruttive. Ognuno di noi è un po’ leader in quello che fa, sia nella vita professionale come in quella personale.